Il coraggio, secondo la definizione, è una forza d’animo e mentale che permette di affrontare, gestire e dominare una paura, perseverare nella risoluzione di un problema e resistere a situazioni difficili.
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L’argomento “donna” è uno dei più discussi tutt’oggi. Lo stesso film “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi, protagonista e regista, che sta superando ogni aspettativa di successo in Italia e non solo, in questi ultimi due mesi ha riportato l’attenzione sul ruolo della donna nella società.
Il termine NEET, acronimo di “Not in Education, Employment, or Training” (Non in Educazione, Occupazione o Formazione), identifica un fenomeno sociale che coinvolge individui che, per varie ragioni, si trovano al di fuori dei tradizionali percorsi educativi e professionali.
Nel 2023 la centrale nucleare di Fukushima in Giappone ha iniziato ufficialmente a scaricare le acque reflue nucleari nell’Oceano Pacifico. Questo ha attirato l’attenzione di tutto il mondo, soprattutto dei paesi vicini. Non solo, a preoccuparsi di questo problema c’è anche il Giappone stesso.
In Palestina dal 7 ottobre è stata dichiarata nuovamente guerra: la situazione è molto critica e in attesa che i governi e le organizzazioni internazionali trovino una strada per la pace, non possiamo esimerci dal chiederci come si possa vivere da civili in questi luoghi di morte e di sofferenze estreme. Cosa sta succedendo veramente? E soprattutto a che punto è la situazione umanitaria? Uno sguardo ai bambini.
Secondo il nuovo rapporto Unicef pubblicato nel 2023, nel mondo 640 milioni di bambine sono state date in moglie a uomini più anziani, ovvero 12 milioni di giovani ragazze all’anno.
“C’è ancora domani” è un film che conquista. La regista e protagonista del film, uscito in tutte le sale cinematografiche il 26 ottobre, è l’attrice Paola Cortellesi che veste i panni di Delia, una donna che vive nella Roma del dopoguerra.
Alcune località italiane presentano una situazione di Overtourism. Si tratta di quella tipologia di turismo percepito solitamente come “di troppo” da parte delle comunità locali ospitanti. Si può definire una forma “selvaggia” di turismo, in cui si va a deturpare la conformazione di un territorio.
Oggi essere individui autentici e coltivare relazioni spontanee è diventata un’impresa difficile o addirittura impossibile. Infatti, nel mondo in cui viviamo, le norme morali e sociali, le aspettative e i giudizi degli altri ci manipolano, condizionano e ci mettono costantemente sotto pressione.
Quando si pensa allo scoutismo ci vengono in mente, probabilmente, i boy scouts americani che vendono i biscotti. Questo modo di vedere lo scoutismo è molto riduttivo, perché gli scout sono molto più di questo.