La ludopatia (dal latino “ludum” = “gioco” e dal greco “pátheya” = “malattia, sofferenza”) è la dipendenza dal gioco d’azzardo o dalle scommesse. Con lo sviluppo della tecnologia la maggior parte dei giochi si è spostata on-line, offrendo così la possibilità di giocare in qualsiasi luogo e momento con persone di tutto il mondo.
Questo tipo di gioco è come una droga, soprattutto per i più giovani che spesso non hanno il senso del limite, e può rappresentare un mondo a parte in cui i soggetti più deboli si isolano, sprofondando in una pericolosa dipendenza. Nel nostro Paese le persone dipendenti dal gioco d’azzardo sono oltre 1,3 mln e solo poco meno del 10% -circa 12mila- sono in cura, secondo i dati pubblicati dall’ANSA nel 2022. Chi è affetto da ludopatia è consapevole che questo può portare a gravi conseguenze come trascurare il lavoro, eppure non è capace di smettere. È evidente quanto tale dipendenza rappresenti una condizione molto seria, perché può portare a distruggere la vita del giocatore per cui il bisogno di giocare diventa incontrollabile e, quindi, molto pericoloso.
Come si può curare questa patologia?
Come già accennato, la persona affetta da questo disturbo può abbandonare il lavoro e gli studi, ma è molto importante non togliere radicalmente al soggetto ludopatico ciò che crea dipendenza, perché tale sottrazione improvvisa potrebbe portare a gesti di aggressività nei confronti della persona che gli ha causato infelicità (es. un genitore che porta via telefono o computer al figlio). Quindi è consigliabile togliere poco alla volta e sostituire il gioco on-line con quello in presenza, in modo che il soggetto ritrovi lo spirito giusto per tornare alle occupazioni precedenti, lavoro o studio, e a riprendere le relazioni interrotte. Ci sono poi soluzioni diverse: in Francia, ad esempio, sono state istituite le Black List, delle liste nere redatte da centri di disintossicazione con indicati i nomi di soggetti ludopatici a cui è proibito l’ingresso alle varie Slottery. Essenziali sono le sedute di psicoterapia e varie proposte di supporto psicologico, anche di gruppo, ma qualora non fossero efficaci, si può ricorrere alla terapia di tipo farmacologico.
Quali sono le conseguenze della dipendenza dal gioco?
Le conseguenze possono essere varie, come l’esaurimento assoluto delle proprie disponibilità economiche, la perdita del posto di lavoro o, nei casi più gravi, la realizzazione di reati per procurarsi i soldi per giocare e il suicidio.
A soffrire quindi non è solo il giocatore, ma anche chi gli sta intorno, soprattutto la sua famiglia che coglie perfettamente la gravità della situazione, mentre il ludopatico crede di poter pagare tutti i suoi debiti e di poter rimediare sempre. La famiglia dunque è fondamentale, perché può dare sostegno al ludopatico, aiutandolo a guarire: infatti questa volontà di guarigione non sorgerà mai spontanea da parte del malato.
Rebecca Brotto