Cos’è la pena di morte? La pena di morte, conosciuta anche come pena capitale, è la massima forma di pena a cui può essere condannato un individuo ritenuto responsabile di un reato.
Già nell’antichità la pena di morte veniva applicata come punizione in alcune civiltà e ancora oggi viene utilizzata in 53 paesi, tra cui troviamo: Cina, Iran, Arabia Saudita, Iraq, Stati Uniti, Sudan, Yemen, Egitto e Somalia. La maggior parte dei paesi del mondo ha abolito la pena capitale: 111 paesi l’hanno abolita per tutti i crimini, mentre 24 paesi l’hanno abolita di fatto, ovvero pur mantenendo la norma giuridica non vi ricorrono da oltre 10 anni.
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Ma ora vediamo la distribuzione della pena di morte nel mondo. Partiamo dagli Stati Uniti d’America, l’unico paese occidentale ad eseguire ancora la condanna a morte in cui, nel 2022, sono state condannate a morte 16 persone. In Asia, secondo il rapporto di Amnesty International del 2021, le sentenze capitali sono aumentate in Paesi come il Bangladesh (almeno 181), l’India (almeno 144) e il Pakistan (almeno 129). Inoltre, in alcuni stati i numeri sono più alti di quelli dichiarati. In Cina, infatti, sono state riportate solo una piccola parte delle condanne a morte eseguite, dato che il governo ha deciso di mantenere segreta la reale estensione della pena capitale. Lo stesso si può dire per il Vietnam e la Corea del Nord. In Medio Oriente le esecuzioni capitali si concentrano principalmente in Iran e Arabia Saudita, che le hanno aumentate in maniera considerevole nel 2021. Nello stesso anno, in Africa si sono verificati aumenti di condanne a morte in Somalia (almeno 21), Sud Sudan (almeno nove), Repubblica Democratica del Congo (almeno 81) ed Egitto (almeno 356). Spostandoci in Europa, solo la Bielorussia ha deciso di mantenere la pena capitale nel suo sistema legislativo, mentre l’Unione Europea ha deciso di combattere la pena di morte nel mondo e di promuovere i diritti umani.
La pena capitale è una punizione che ha lo scopo di imporre la morte a persone che hanno commesso un reato particolarmente grave usando mezzi di morte istantanea come la sedia elettrica, l’iniezione letale, l’impiccagione e la lapidazione.
La pena di morte però è una punizione crudele e disumana, che viola il diritto alla vita ed è spesso sinonimo di discriminazione e repressione. Inoltre non ha alcun valore deterrente perché nei paesi in cui è presente il tasso di criminalità non è più basso rispetto ai paesi che non l’adottano. La pena capitale pertanto andrebbe rifiutata: la soluzione migliore per punire chi commette un reato rimane il carcere.
Carla Monica Gruia