La Rivoluzione Francese nacque in un contesto di diseguaglianza in cui appartenere ad un ceto sociale, come quello della nobiltà, comportava una serie di privilegi che divennero sempre più inaccettabili per chi lottava per i propri diritti. Un’epoca in cui le decisioni politiche erano prese dal re e non si dava ascolto alle richieste del popolo che iniziò a ribellarsi.
In quel periodo nacquero dei veri e propri simboli rivoluzionari. Essi, oltre a rappresentare i valori fondanti di un individuo, ne incarnano anche l’ideologia. Hanno la capacità di rafforzare l’identità di un gruppo, permettendone una maggiore coesione.
Il popolo durante la Rivoluzione ebbe dunque modo di usare dei simboli come strumenti che univano tutti in un’unica battaglia per la nascita di un nuovo ordine incentrato sui principi di liberté, égalité, fraternité.
Già dal 1789 comincia ad essere indossata dalla Guardia Nazionale, di cui era a capo la Fayette, la coccarda tricolore che dal 1791 appare sul cappello o sul vestito dei sanculotti (sans-culottes indicava in maniera dispregiativa i rivoluzionari o giacobini, in particolar modo i membri del popolo e della piccola borghesia). I tre colori che la caratterizzano rimandano ai colori della bandiera reale (bianco) e della città di Parigi (rosso e blu).
Presto però nacque l’urgenza di un simbolo potente che arrivasse direttamente ad ogni individuo delle masse popolari. Venne creata così la figura di Marianne che incarnava l’anima della rivoluzione e rappresentava la Repubblica francese e i principi per i quali si lottava. ln questo modo ogni povero vedeva un’immagine nella quale riconoscersi e riunirsi per un unico obiettivo.

Attribuzione: Eugène Delacroix, Public domain, Wikimedia Commons
Marianne venne raffigurata in modi diversi. Nel dipinto di Ferdinand Victor Eugène Delacroix, “La Libertà che Guida il Popolo”, è infatti rappresentata come una giovane donna che simboleggia la rivolta stessa. La semplice toga che indossa e il seno scoperto richiamano la cultura classica greco-romana che si basava su valori come forza, virtù e ragione. È lei ad incitare la massa rivoltosa tenendo con forza la bandiera tricolore. In altre opere venne rappresentata in piedi con un elmo da centurione, che richiama il mondo classico indicando giustizia e protezione, e una lancia in mano che simboleggia la lotta. In questo caso non è una figura passiva ma attiva, pronta a combattere per difendere i suoi valori contrastando così anche la tradizionale idea di femminilità. Altri elementi inseriti nella sua iconografia sono il triangolo, simbolo di uguaglianza, razionalità e giustizia, o la fascina che richiama la forza. Un tratto suo caratteristico rimane il cappello frigio, un simbolo di libertà usato nell’antica Roma per indicare gli schiavi liberati. Venne ripreso durante la Rivoluzione Francese perché non solo simboleggiava la libertà, ma anche la resistenza contro l’oppressione.
Nonostante tutti i cambiamenti, Marianne continua a rappresentare la Repubblica francese ed appare ancora oggi in molti luoghi pubblici, nelle monete e nei documenti ufficiali, mantenendo rilevanza anche nel mondo moderno.
Francesca Braga