Quest’anno cade il cinquantesimo anniversario della morte di Italo Calvino, uno degli scrittori italiani più influenti del XX secolo, capace di fondere fantasia, realismo e sperimentazione nelle sue opere letterarie.  

Nato a Santiago de Las Vegas de La Habana, Cuba, il 15 ottobre del 1923, e cresciuto in Italia, Calvino ha attraversato le vicende più significative del Novecento, lasciando un segno indelebile nella letteratura mondiale.  

Inizia la sua carriera letteraria con un’impronta neorealista. Dopo aver partecipato alla Resistenza in Liguria, pubblica il romanzo Il sentiero dei nidi di ragno (1947) che narra la guerra partigiana attraverso lo sguardo di un bambino. Tuttavia è con la celebre Trilogia degli antenati composta da Il visconte dimezzato (1952), Il barone rampante (1957) e Il cavaliere inesistente (1959) che Calvino si afferma definitivamente. In questi tre romanzi, l’autore usa elementi fiabeschi per esplorare temi profondi come l’identità, la libertà e il rapporto tra individuo e società. Da non dimenticare poi Le città invisibili e Marcovaldo, due opere che hanno contribuito alla formazione di molti studenti sin dalla scuola Primaria e Secondaria di primo grado.   

Italo Calvino
Attribuzione: pubblico dominio, Wikimedia Commons

In passato era lo scrittore che esortava gli italiani a leggere i classici, ora siamo noi ad invitare i lettori a riscoprire le sue opere sempre molto attuali. Al giorno d’oggi, leggere Calvino significa immergersi in un universo letterario unico, capace di divertire, emozionare e far pensare. La sua scrittura è un ponte tra passato e futuro, poiché numerosi temi da lui trattati sono ancora di grande attualità. Il suo sguardo sul mondo era già profondamente ecologico: Il barone rampante racconta la storia di un giovane che decide di vivere sugli alberi in segno di ribellione contro la società. I racconti contenuti in Le città invisibili esplorano la natura delle città moderne, tra sogni e decadenza, offrendo spunti di riflessione che ben si applicano ai problemi urbanistici che abbiamo tutt’ora. Anche la sua riflessione sulla comunicazione e la frammentazione del linguaggio in Se una notte d’inverno un viaggiatore anticipa le sfide dell’era digitale, in cui la narrazione si frammenta tra social media, “fake news” e realtà virtuale. 

In un’epoca segnata dall’incertezza e dal cambiamento, i suoi testi ci ricordano che la letteratura può essere un rifugio, una guida, una via di uscita e un invito a guardare il mondo con occhi nuovi. Ecco perché, oggi più che mai, leggere Calvino è un’esperienza unica. Grazie alla sua capacità di utilizzare le parole, è riuscito a fare magia. 

Giulia Rabhi