Scritto nel 1945, “La Fattoria degli Animali” di George Orwell è un romanzo che parla di politica e potere in modo semplice ma molto efficace. L’opera, sebbene raccontata attraverso le vicende che si svolgono all’interno di una fattoria, rappresenta una critica diretta alle dinamiche che si possono sviluppare nelle società umane.
La storia racconta di una fattoria che si trova nei pressi di Willingthon, in Inghilterra, dove gli animali, stanchi di essere sfruttati dal fattore, Mr. Jones, si ribellano e cercano di creare una società in cui tutti siano uguali. In seguito la rivalità tra due personaggi, Palla di Neve e Napoleone, per il controllo della fattoria accende la storia con la vittoria di Napoleone che, riprendendo le usanze umane, stravolge moralmente la fattoria cancellando gli ideali rivoluzionari che avevano portato alla cacciata di Mr. Jones.

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Il libro, che è ispirato alla Rivoluzione Russa, ci fa pensare a quanto sia importante stare attenti ai rischi della gestione del potere. Ci mostra infatti come chi vuole cambiare le cose finisca per diventare sempre o spesso come quelli contro cui lottava. “La Fattoria degli Animali” è un romanzo che tutt’oggi ci fa riflettere, insegnandoci a non dare mai per scontati valori come la libertà ma soprattutto l’uguaglianza. Questo libro ha un significato profondo che va oltre alla narrazione, infatti è un invito a riflettere sulle dinamiche di potere.
“La Fattoria degli Animali” è una lettura fondamentale, da fare almeno una volta nella vita, per comprendere meglio la società e il valore della libertà. La sua lezione, che avverte contro le distorsioni del potere e la pericolosità delle ideologie totalitarie, rimane un monito per le generazioni future. Come ci insegna Orwell, è essenziale non solo difendere i propri diritti, ma anche monitorare costantemente i leader e le istituzioni, affinché la storia non si ripeta in forme nuove e ancora più insidiose.
Diana Amalia Visan