Il pianeta Terra sta cambiando, e non sempre in meglio. Sentiamo parlare sempre più spesso di cambiamento climatico e inquinamento, ma cosa si può fare a riguardo? Siamo davvero impotenti di fronte a questi problemi?

Fortunatamente, no! Gli studiosi di tutto il mondo stanno lavorando per trovare soluzioni efficaci e innovative per affrontare queste sfide globali. In questo articolo esploreremo alcune proposte che potrebbero aiutarci a costruire un futuro più sostenibile.

Seabin:
due fratelli australiani, Andrew Turton e Pete Ceglinski, hanno creato Seabin, un innovativo cestino galleggiante capace di catturare dalla superficie dell’acqua molti rifiuti come plastiche, microplastiche, microfibre e combustibili. Questo cestino è in grado di raccogliere fino a 50.000 bottiglie di plastica all’anno. Ma come funziona? Una pompa elettrica subacquea è posizionata nella parte inferiore del Seabin e ha il compito di aspirare i rifiuti galleggianti. L’acqua che viene aspirata (fino a 25.000 litri all’ora), viene successivamente filtrata per tornare pulita nel mare. Dal 2020 i cestini galleggianti hanno rimosso 120 tonnellate di rifiuti dal porto di Sydney e filtrato 23,6 miliardi di litri d’acqua.

Cemento di muschio:
per contrastare l’aumento delle temperature nelle grandi città cementificate, nel 2018 un gruppo di studenti olandesi dell’Università di Tecnologia di Delft ha creato del calcestruzzo bio-ricettivo fatto con il muschio. Questo materiale viene realizzato mescolando cemento riciclato e spore di muschio su cui viene aggiunto un biogel ricco di sostanze nutritive.
Ma perché usare proprio il muschio? Questa pianta ha molte proprietà per purificare l’aria: assorbe gli ossidi di azoto e cattura le polveri sottili, inoltre funge anche da isolante. Quando le temperature sono elevate, il muschio è in grado di intrappolare l’umidità e l’aria calda rallentando il processo di trasferimento del calore dall’esterno all’interno, invece quando piove, il muschio riesce a trattenere fino a 5 l di acqua per metro quadro riducendo i rischi di alluvione nelle città.

Sungai Watch:
nel 2020 in Indonesia Gary, Kelly e Sam Bencheghib, tre giovani studenti e fratelli, hanno fondato una ONG chiamata Sungai Watch per contrastare il problema dell’inquinamento da plastica. Si sono accorti che oltre l’80% della plastica nei mari proviene dai fiumi più inquinati al mondo come il Citarum (Indonesia). Così si sono posti l’obiettivo di trovare delle soluzioni semplici ed economiche per pulirli.
Dopo aver individuato le fonti di inquinamento dei fiumi, i tre giovani e gli altri volontari hanno creato delle barriere galleggianti per impedire che la plastica arrivi negli oceani. Successivamente i rifiuti vengono raccolti, catalogati e riciclati per costruire degli oggetti di design. In 4 anni Sungai Watch ha rimosso 2.300.000 kg di plastica e installato più di 300 barriere nei fiumi indonesiani.

Bara “vivente”:
i progettisti della Delft University of Technology nei Paesi Bassi hanno ideato una bara fatta col micelio dei funghi. La bara “vivente” accelera in modo significativo il tempo necessario a un corpo umano per decomporsi ed è in grado di fornire nutrimento a tutto ciò che cresce nelle vicinanze, il che significa che il terreno beneficerà di tale sepoltura nel tempo. Gli attuali sistemi funebri hanno un impatto negativo per il pianeta, basti pensare alla deforestazione degli alberi per creare nuove bare, per questo motivo le bare biodegradabili potrebbero essere delle soluzioni green per collaborare con la natura anche dopo la morte.

La lotta contro il cambiamento climatico e l’inquinamento è una sfida complessa che richiede un impegno costante da parte di tutti. Non ci sono soluzioni facili e immediate, ma la ricerca scientifica sta facendo progressi significativi. Perciò è fondamentale che la ricerca venga incentivata e finanziata adeguatamente in tutto il mondo, perché sia possibile trovare soluzioni efficaci.

Giulia Filippi