Il 28 e 29 febbraio le classi dell’Istituto Montanari hanno partecipato all’assemblea generale degli studenti presso il teatro “Alle Stimate”. Durante l’assemblea è stato proiettato il film “La seconda via”, primo lungometraggio incentrato unicamente sugli eventi del gennaio del 1943 sul fronte russo.

All’assemblea hanno partecipato il regista del film Alessandro Garilli, il maestro di batteria e percussioni del liceo Montanari Francesco Menini e l’attore Stefano Zanelli, che hanno risposto alle domande di noi studenti. Il regista ci ha esposto le motivazioni che hanno portato alla realizzazione del film uscito il 26 gennaio 2023, in occasione della Giornata Nazionale della Memoria e del sacrificio degli Alpini: è un film che tratta non di guerra, ma di uomini in guerra. Uno dei temi prevalenti infatti è quello della memoria: i soldati, costretti a camminare ininterrottamente in una landa desolata, si circondano di ricordi e la realtà si perde nella dimensione onirica. Mentre attraversano la steppa si trovano a compiere due vie: quella dei passi veri e “la seconda via”, da cui deriva il titolo, ovvero quella mentale, dei ricordi e della malinconia. 

Anche la dimensione del suono riveste un ruolo significativo, come ha sottolineato il prof. Menini: il film inizia con il rumore del vento, che è un po’ il leitmotiv della pellicola ed è accompagnato da un continuo calpestio, che evidenzia l’estenuante durata del cammino dei soldati. L’attore Stefano Zanelli, che nel film interpreta Artico, ha sottolineato invece alcune difficoltà derivanti dal recitare in un’opera cinematografica che è stata portata avanti per anni. Anni di prove, proposte, ricerche e, soprattutto, di testimonianze.

Il film si conclude con una scena in cui uno dei protagonisti ricorda una gara sportiva a cui aveva partecipato, quasi a sottolineare che guerra e sport sono in qualche modo contrapposti. Infatti la guerra semina distruzione e si conclude con la sconfitta e l’annientamento del nemico, al contrario dello sport, dove la competizione porta in qualche modo a collaborazione e unione. Un avversario, prima di essere tale, è un compagno con cui affrontare una sfida che non è vinta da chi conquista più territori o uccide più nemici, ma da chi ha avuto la possibilità di partecipare e di godere del gioco. 

Vittoria Recchia e Francesca Braga