Nel 2023 la centrale nucleare di Fukushima in Giappone ha iniziato ufficialmente a scaricare le acque reflue nucleari nell’Oceano Pacifico. Questo ha attirato l’attenzione di tutto il mondo, soprattutto dei paesi vicini. Non solo, a preoccuparsi di questo problema c’è anche il Giappone stesso.
È sicuro scaricare le acque reflue nell’oceano? Riguardo a questa domanda, il governo giapponese ha sottolineato l’urgenza dello scarico delle acque trattate, affermando che non causeranno alcun effetto negativo sulla salute umana. Tuttavia le acque trattate scaricate e l’intero processo di scarico hanno superato la valutazione e la supervisione dell’Agenzia Internazionale per l’energia atomica (AIEA) e anche la Compagnia di energia elettrica di Tokyo (TEPCO) sta continuamente riportando i risultati. Quindi non possiamo avere una risposta definitiva ora, perché è una questione che richiede un’osservazione continua e a lungo termine.
Le dosi equivalenti naturali provenienti dall’universo, dalla Terra e quelle artificiali provenienti dagli incidenti nucleari e da test nucleari appartengono al fondo di radioattività naturale. Secondo gli studi scientifici dell’ONU la dose equivalente di radiazione che assorbiamo all’anno è pari a 2.4 mSv, che varia ampiamente a seconda del luogo in cui si vive. In base a questi dati la dose equivalente dell’acqua trattata di Fukushima è pari a 1/100000 del fondo di radioattività naturale.
Potremmo non essere in grado di percepire i danni delle acque reflue nucleari a breve termine, ma ciò non vuol dire che non ci saranno problemi con gli scarichi dell’acqua trattata di Fukushima che ha avuto origine da un incidente nucleare che può influenzare il fondo di radioattività naturale.
Jie Yi Chen