In seguito alle ultime elezioni politiche, tenutesi il 25 settembre 2022, Giorgia Meloni è diventata, come è noto, la prima Presidente del Consiglio dei ministri della storia repubblicana. Tanta strada è stata fatta da quando, il 2 giugno 1946, le donne hanno votato per la prima volta in Italia, ma il traguardo della parità di genere non è stato ancora pienamente raggiunto.
Un passo importante è stato compiuto quando, dopo le elezioni del 1946, ventuno donne hanno potuto entrare a far parte dell’Assemblea Costituente, incaricata di scrivere una nuova Costituzione per l’Italia. Tra di loro spicca il nome di Nilde Iotti, la prima donna ad essere eletta, il 20 giugno 1979, Presidente della Camera dei deputati. Il prestigioso incarico, che rappresenta la terza più alta carica dello Stato, le è stato riconfermato il 12 luglio 1983 nella IX legislatura e, per la terza volta, il 2 luglio 1987 nella X Legislatura. Un’altra figura che si è distinta è stata quella di Tina Anselmi, la prima donna a diventare ministro in Italia con la nomina, nel 1976, di Ministro del Lavoro.
Da ricordare anche Lina Merlin, che è riuscita a far introdurre nell’articolo tre della nostra Costituzione la frase “senza distinzione di sesso” e ha portato all’abolizione della “clausola di nubilato” nei contratti di lavoro. Un’altra personalità di rilievo è quella di Maria Elisabetta Alberti Casellati, la quale, nel 2018, ha assunto la carica di Presidente del Senato, diventando la prima donna a ricoprire, nella storia d’Italia, il ruolo di seconda carica dello Stato.
Si tratta sicuramente di risultati molto importanti, ma, come ha ricordato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, “per raggiungere un’effettiva parità, dobbiamo rimuovere quegli ostacoli, che rendono tuttora difficile, alle donne, lavorare, raggiungere le posizioni più importanti, partecipare, in egual misura, alla vita delle istituzioni”. Quando questa meta sarà raggiunta, allora si potrà parlare veramente di parità di genere in Italia.
Angela Pellicari e Ilaria Vinco